Quando facciamo il nostro ingresso nel mondo degli immobili, che sia per acquistare un’abitazione o per venderne una in nostro possesso, saremo sicuramente sommersi da una molteplicità di pratiche e documenti pieni di tecnicismi al fine di posizionare correttamente l’immobile di nostro interesse all’interno del mercato di riferimento.
Visure, classi energetiche, categorie catastali e molto altro ancora… ma cosa significano questi termini e perché dovrebbero interessarti?
Le categorie catastali: la carta d’identità del tuo immobile
Le categorie catastali sono le categorie attraverso cui vengono classificati gli edifici, definiti giuridicamente tali e utilizzati dal catasto, il “registro” degli immobili, al fine di definire la rendita catastale che darà valore al nostro immobile.
Sulla base delle caratteristiche del nostro immobile verrà infatti calcolato il reddito imponibile secondo tassazione, divenuto indispensabile con l’introduzione del Superbonus o di tasse quali l’IMU.
Quali e quante sono le categorie catastali?
Le categorie catastali in Italia si identificano in gruppi e sottogruppi che vanno dalla A alla F e che identificano gli immobili sulla base della loro destinazione d’uso.
Le categorie catastali A, B e C, con le rispettive sottocategorie, si identificano con gli immobili ad uso ordinario ovvero abitazioni e immobili vari destinati al settore residenziale, ad uso urbano e al settore terziario. Ne fanno parte abitazioni, ville, palazzi storici, uffici e studi privati e ancora collegi, convitti, prigioni, magazzini e locali commerciali.
Le categorie catastali D si identificano con immobili a destinazione speciale ovvero con quegli immobili destinati a grandi strutture produttive. Ne fanno parte alberghi, teatri, sale cinema e sale per spettacoli e concerti, case di cura ed ospedali, grandi negozi e centri commerciali, impianti industriali.
Le categorie catastali E si identificano con immobili a destinazione particolare ovvero con quegli immobili destinati ad attività pubbliche o di culto. Ne fanno parte stazioni per servizi di trasporto, ponti comunali e provinciali, fari, semafori, caserme e fabbricati per esigenze pubbliche, fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti (chiese e luoghi di ritrovo religiosi), fabbricati e costruzioni situate nei cimiteri.
Le categorie catastali E si identificano infine con entità urbane ovvero con quegli immobili a categoria catastale fittizia. Ne fanno parte aree urbane, ruderi, immobili fatiscenti o inagibili che non sono in grado di produrre reddito, immobili in corso di costruzione o in corso di definizione.
A cosa serve conoscere la categoria catastale del proprio immobile?
Conoscere la categoria catastale dell’immobile a cui siamo interessati è indispensabile per definirne la rendita e dunque tracciarne un primo profilo dai riferimenti tecnico/economici.
Contattaci e affidati ad un nostro esperto per ottenere un profilo completo del tuo immobile e acquistare/vendere con maggiore consapevolezza.